Al Consiglio dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze
Seduta del 20 febbraio 2002

Oggetto: Dimissioni del Vice Presidente, Ing. Giuseppe Moschi

Comprendo che le mie dimissioni da Vice Presidente possono rappresentare un fatto inaspettato per molti Colleghi che ci hanno visto lavorare in piena armonia, con reciproco sostegno ed apprezzamento.
Avrei voluto chiudere in bellezza, perchè mi sono sempre impegnato per unire le forze della nostra categoria per affrontare nel miglior modo gli innumerevoli cambiamenti in atto.
Ho lavorato per la collaborazione fra Ordine, Collegio e Sindacato.
Ho cercato di ricucire anche lo storico strappo con Piero Ciullini, che ho sempre contrastato tenacemente, ma nei confronti del quale mi sento in debito per non avere potuto organizzare una occasione per il riconoscimento del suo ruolo Istituzionale nella vita del nostro Ordine (Presidente dell'Ordine di Firenze per circa 18 anni).

Pertanto le dimissioni sono una scelta sofferta, scomoda, faticosa e che mi lascia molta amarezza per la rottura con Colleghi con i quali ho lavorato per circa quattro anni, d'altra parte a partire dal mese di settembre sono iniziate ad emergere alcune perplessità sia sulle modalità di gestione dell'Ordine che sulla convergenza degli obiettivi.
Oggi si sono appalesate vere e proprie profonde differenze di metodo e di indirizzo per le quali, nel rispetto del nostro mandato, è necessario aprire una dialettica all'interno della categoria e rimettere la decisione ai nostri iscritti.

Le questioni di fondo sono le seguenti:

" DPR 328
" Ruolo della Federazione degli Ingegneri della Toscana
" Trasparenza della gestione dell'Ordine e dei servizi agli iscritti


DPR 328

L'argomento è stato ampiamente trattato dal Consiglio in diverse occasioni fin dal mese di settembre ma per concretizzare con un atto ufficiale la posizione del nostro Ordine portai all'approvazione del Consiglio del 19 Novembre u.s. la mozione che, integrata con ulteriori riflessioni emerse dal dibattito, è stata approvata all'unanimità.
Con tale mozione, in particolare, si dava mandato al Presidente di dare attuazione ad una serie di iniziative importanti sia nei confronti del CNI che della Federazione Toscana.

Si trattava, in estrema sintesi, di applicare la Legge sterilizzandone gli effetti e di evitare, una eventuale errata interpretazione, strumentalmente diffusa da altre categorie.

A differenza della prima, la seconda Circolare del CNI n° 162 " Ulteriori suggerimenti" del 29 novembre 2001 giunta al nostro Ordine il 5 dicembre 2001 offriva un pieno sostegno al nostro indirizzo di " sterilizzazione degli effetti", indirizzo che tutti gli ingegneri in Toscana avessero seguito su conforme posizione degli Ordini (non risposta alla richiesta di opzione), avremmo palesemente osteggiato l'applicazione di una legge illogica e punitiva solo per gli ingegneri, avendo maggiore forza nei confronti di una auspicata revisione delle competenze del DPR 328 almeno nell'ambito di una Legge Regionale.

Sembra siano prevalse " ragioni di Stato" che, pur criticando pubblicamente il DPR 328, abbiano voluto accelerare la divisione dell'Albo degli Ingegneri nei tre settori.


RUOLO DELLA FEDERAZIONE DEGLI INGEGNERI DELLA TOSCANA.
Con l'entrata in vigore della Legge Costituzionale n. 3, del 18/10/2001 recante " Modifiche al Titolo V della parte seconda della Costituzione", le Regioni hanno acquisito competenze in merito alla legislazione sulle professioni e sui lavori pubblici.
A mio avviso, per dare alla Federazione la legittimità giuridica di rappresentanza della categoria è necessario avviare una Fase Costituente.
La nuova Federazione dovrebbe eleggere i propri organi di rappresentanza nel rispetto di procedure trasparenti, fissando criteri sia per la tutela delle minoranze che del rispetto del peso del numero degli iscritti dei vari Ordini.
Si deve prendere atto che, attualmente la Federazione non é né una rappresentanza costitutivamente delegata a gestire la complessità dei temi di interesse della nostra categoria, ma semplicemente "è' organo di collegamento e sintesi della attività degli Ordini Provinciali nel rispetto delle loro autonomie" (dallo Statuto).
Nessuno dei Consiglieri dell'Ordine ha mai partecipato all'Assemblea della Federazione che ha compiti di indirizzo dell'attività e di approvazione del bilancio.
Si deve prendere atto che, da parte di tutti, c'è stata poca attenzione nei confronti del rispetto delle norme statutarie.
La prassi che è stata seguita in questi anni probabilmente è dovuta a motivi di estrema semplificazione di un organismo così poco significativo quale è stata la Federazione in questi anni.
Fino ad oggi, Il nostro principale riferimento è stato il CNI, ma a seguito del Federalismo e delle competenze delle Regioni nella regolamentazione delle professioni e dei lavori pubblici il quadro di riferimento è cambiato profondamente e la Federazione deve assumere un ruolo radicalmente nuovo.

Pertanto trovo estremamente grave che, in questo nuovo assetto legislativo, si continui ad agire come se non fosse cambiato niente ed il Consiglio di Federazione sottoponga agli organi della Regione una proposta per costituire una Commissione Permanente Regione - Ordini professionali senza avere ascoltato il parere dei vari Consigli (Orientamento dichiarato da Paolo Berti nell'incontro pubblico del 15 gennaio u.s e comparso recentemente in un articolo del quotidiano La Nazione del 14 febbraio 2002).

In attesa della definizione di un nuovo regolamento da concordare attraverso una fase costituente, è diventato ineludibile coinvolgere nella scelta degli indirizzi tutti i Consiglieri dei vari Ordini, come previsto dall'art. 4 dello Statuto.


TRASPARENZA DELLA GESTIONE DELL'ORDINE E DEI SERVIZI AGLI ISCRITTI

E utile ricordare l'impegno che avevamo preso nei confronti dei nostri elettori relativamente al seguente tema:

" GESTIONE DELL'ORDINE E SERVIZI AGLI ISCRITTI

Attenzione particolare è stata dedicata dal Consiglio al tema della trasparenza,nell'idea che l'Ordine deve essere non solo la casa di tutti gli ingegneri, ma anche una casa di vetro. La pubblicazione dei verbali di Consiglio sul Notiziario è divenuta sistematica, consentendo ad ogni iscritto di rintracciare la storia di ogni decisione. Molto lavoro ( sia materiale che di principio, per la definizione delle linee guida, messe a fuoco con ampio ed esauriente dibattito) ha richiesto l'impostazione e la verifica di una procedura informatizzata e neutrale, basata su regole oggettive e certe, per l'individuazione dei nomi di Colleghi da segnalare ufficialmente per le più varie esigenze ( collaudi, commissioni etc…) E' stato poi impostato un vero e proprio censimento delle risorse professionali presenti in seno agli iscritti, per mezzo de questionario che tutti avete ricevuto: lo spoglio delle risposte è in corso da parte di una apposita Commissione consiliare ( come potete immaginare si tratta di un lavoro enorme). Ultimato lo spoglio avremo però a disposizione un formidabile strumento di trasparenza, efficienza e qualificata presenza in ogni settore della realtà locale.

In breve, era stato deliberato dal Consiglio del 1998 - 2000, per le terne dei collaudi di opere strutturali, di garantire, con l'ausilio di un algoritmo informatico, a tutti la possibilità di ottenere un incarico, togliendo dal " cesto " coloro che lo avessero già ottenuto.

Era pertanto indispensabile dare adeguata informazione agli iscritti degli elenchi in possesso dell'Ordine per favorire oltre la conoscenza e controllo da parte degli iscritti anche un incremento delle domande .

Malgrado i ripetuti solleciti espressi in Consiglio, avvenuti a partire dal mese di gennaio 2001 anche da parte dello stesso Presidente, non è mai stato presentato nessun resoconto al Consiglio.


CONCLUSIONI

Ho ricevuto questa nomina all'unanimità dai Consiglieri, e ne sono grato avendola considerata e considerandola tuttora, per i suoi significati simbolici, una unanime dichiarazione di stima e di appoggio per il lavoro da me fatto nel Consiglio dell'Ordine.

Avvicinandosi la fine del mandato, nel Consiglio uscente sono venute in evidenza sia pure informalmente opinioni anche molto distanti sui programmi di lavoro e di azione dell'Ordine da sottoporre al giudizio dei colleghi elettori.

Sottolineo preliminarmente che questo dibattito, dal quale devono scaturire linee-guida per la futura azione del Consiglio, deve essere valorizzato e pubblicizzato al massimo anzitutto riconducendolo alla sua normale sede istituzionale, che può essere unicamente l'assemblea degli iscritti.

Vorrei comunque potervi partecipare sentendomi totalmente libero da condizionamenti dovuti ad una carica per definizione istituzionale. In questo dibattito potrei rappresentare idee e punti di vista non condivisi da tutti i Consiglieri e questo non sarebbe corretto nè per me nè per loro.

Se è vero che la carica di vice-presidente non è statutaria, ma di significato solo simbolico e morale, essa nondimeno comporta per me un obbligo deontologico di neutralità pre-elettorale analogo a quello della Presidenza stessa, neutralità che oggi, dato il rilievo dei problemi che attendono di essere dibattuti nella categoria ,non mi sento più di sostenere.

Per queste ragioni, ringraziando calorosamente tutti i Consiglieri che a suo tempo mi hanno nominato, comunico loro le mie dimissioni dalla carica di Vice Presidente e invito il Consiglio a convocare, prima delle elezioni, una assemblea di tutti gli iscritti per poterle pubblicamente discutere, ponendo all'ordine del giorno il vero argomento:

"I problemi della categoria e l'azione del prossimo Consiglio dell'Ordine per il biennio 2002/2004".


Invito il Consiglio a pubblicare sul Notiziario, insieme alle Vostre repliche, la presente memoria.

Cordiali saluti

Ing. Giuseppe Moschi