Al Consiglio dell'Ordine degli
Ingegneri della Provincia di Firenze Seduta del 20 febbraio 2002 Oggetto: Dimissioni del Vice Presidente, Ing. Giuseppe Moschi Comprendo che le mie dimissioni
da Vice Presidente possono rappresentare un fatto inaspettato per molti
Colleghi che ci hanno visto lavorare in piena armonia, con reciproco sostegno
ed apprezzamento. Pertanto le dimissioni sono
una scelta sofferta, scomoda, faticosa e che mi lascia molta amarezza
per la rottura con Colleghi con i quali ho lavorato per circa quattro
anni, d'altra parte a partire dal mese di settembre sono iniziate ad emergere
alcune perplessità sia sulle modalità di gestione dell'Ordine
che sulla convergenza degli obiettivi. Le questioni di fondo sono le seguenti: " DPR 328
L'argomento è stato
ampiamente trattato dal Consiglio in diverse occasioni fin dal mese di
settembre ma per concretizzare con un atto ufficiale la posizione del
nostro Ordine portai all'approvazione del Consiglio del 19 Novembre u.s.
la mozione che, integrata con ulteriori riflessioni emerse dal dibattito,
è stata approvata all'unanimità. Si trattava, in estrema sintesi, di applicare la Legge sterilizzandone gli effetti e di evitare, una eventuale errata interpretazione, strumentalmente diffusa da altre categorie. A differenza della prima, la seconda Circolare del CNI n° 162 " Ulteriori suggerimenti" del 29 novembre 2001 giunta al nostro Ordine il 5 dicembre 2001 offriva un pieno sostegno al nostro indirizzo di " sterilizzazione degli effetti", indirizzo che tutti gli ingegneri in Toscana avessero seguito su conforme posizione degli Ordini (non risposta alla richiesta di opzione), avremmo palesemente osteggiato l'applicazione di una legge illogica e punitiva solo per gli ingegneri, avendo maggiore forza nei confronti di una auspicata revisione delle competenze del DPR 328 almeno nell'ambito di una Legge Regionale. Sembra siano prevalse " ragioni di Stato" che, pur criticando pubblicamente il DPR 328, abbiano voluto accelerare la divisione dell'Albo degli Ingegneri nei tre settori.
Pertanto trovo estremamente grave che, in questo nuovo assetto legislativo, si continui ad agire come se non fosse cambiato niente ed il Consiglio di Federazione sottoponga agli organi della Regione una proposta per costituire una Commissione Permanente Regione - Ordini professionali senza avere ascoltato il parere dei vari Consigli (Orientamento dichiarato da Paolo Berti nell'incontro pubblico del 15 gennaio u.s e comparso recentemente in un articolo del quotidiano La Nazione del 14 febbraio 2002). In attesa della definizione di un nuovo regolamento da concordare attraverso una fase costituente, è diventato ineludibile coinvolgere nella scelta degli indirizzi tutti i Consiglieri dei vari Ordini, come previsto dall'art. 4 dello Statuto.
E utile ricordare l'impegno che avevamo preso nei confronti dei nostri elettori relativamente al seguente tema: " GESTIONE DELL'ORDINE
E SERVIZI AGLI ISCRITTI In breve, era stato deliberato dal Consiglio del 1998 - 2000, per le terne dei collaudi di opere strutturali, di garantire, con l'ausilio di un algoritmo informatico, a tutti la possibilità di ottenere un incarico, togliendo dal " cesto " coloro che lo avessero già ottenuto. Era pertanto indispensabile dare adeguata informazione agli iscritti degli elenchi in possesso dell'Ordine per favorire oltre la conoscenza e controllo da parte degli iscritti anche un incremento delle domande . Malgrado i ripetuti solleciti espressi in Consiglio, avvenuti a partire dal mese di gennaio 2001 anche da parte dello stesso Presidente, non è mai stato presentato nessun resoconto al Consiglio.
Ho ricevuto questa nomina all'unanimità dai Consiglieri, e ne sono grato avendola considerata e considerandola tuttora, per i suoi significati simbolici, una unanime dichiarazione di stima e di appoggio per il lavoro da me fatto nel Consiglio dell'Ordine. Avvicinandosi la fine del mandato, nel Consiglio uscente sono venute in evidenza sia pure informalmente opinioni anche molto distanti sui programmi di lavoro e di azione dell'Ordine da sottoporre al giudizio dei colleghi elettori. Sottolineo preliminarmente che questo dibattito, dal quale devono scaturire linee-guida per la futura azione del Consiglio, deve essere valorizzato e pubblicizzato al massimo anzitutto riconducendolo alla sua normale sede istituzionale, che può essere unicamente l'assemblea degli iscritti. Vorrei comunque potervi partecipare sentendomi totalmente libero da condizionamenti dovuti ad una carica per definizione istituzionale. In questo dibattito potrei rappresentare idee e punti di vista non condivisi da tutti i Consiglieri e questo non sarebbe corretto nè per me nè per loro. Se è vero che la carica di vice-presidente non è statutaria, ma di significato solo simbolico e morale, essa nondimeno comporta per me un obbligo deontologico di neutralità pre-elettorale analogo a quello della Presidenza stessa, neutralità che oggi, dato il rilievo dei problemi che attendono di essere dibattuti nella categoria ,non mi sento più di sostenere. Per queste ragioni, ringraziando calorosamente tutti i Consiglieri che a suo tempo mi hanno nominato, comunico loro le mie dimissioni dalla carica di Vice Presidente e invito il Consiglio a convocare, prima delle elezioni, una assemblea di tutti gli iscritti per poterle pubblicamente discutere, ponendo all'ordine del giorno il vero argomento: "I problemi della categoria e l'azione del prossimo Consiglio dell'Ordine per il biennio 2002/2004".
Cordiali saluti Ing. Giuseppe Moschi |